Vilnius Man

lunedì, febbraio 28, 2005

TV


Poteva mancare a Vilnius?

domenica, febbraio 27, 2005

Cold/4

Ho chattato con Mantas proprio ora. Pare che questa settimana che viene avremo
-27°C a Vilnius. Bella Italia!


Gli Italiani mangiano solo spaghetti, ed è difficile non incontrare mafiosi per le strade

блядь

Si pronuncia Beh-ehl-yah-ae-deh. E' la parola più volgare che si possa dire in Lituania e anche a spiegarmela i ragazzi abbassavano la voce e si guardavano in giro. Si usano molte parole russe, in quanto più brevi, più dure (di suono) e "internazionali". блядь ha qualcosa a che fare con la più lercia e grezza prostituta che si possa immaginare. Lo uso sempre quando mi capita un fastidio.

Italjia

Eccomi di nuovo a casa, in Italia. Stavolta per andare all'aeroporto il tassista non mi ha fregato, forse perchè mi sono limitato a usare frasi in lituano. "Oro uostas, prašau" (Aeroporto, per favore). 12 lita, all'andata me ne ha chiesti 35, perchè sono straniero. Merda!
Comunque, adesso eccomi qua. Ieri sera ho pulito la mia casetta, mi sono fatto una bistecca, un po' di TV e poi nanna.
L'altro ieri sono uscito con gli altri erasmus dell'accademia. Lola, Spagna, Pablo, Spagna, Shona, Scozia, Sabina, Polonia e ci ha presentato Juste, Lituana. Prima chicca: Pablo è di Valencia, parla una dozzina di parole di inglese, ma tra noi ci capiamo. La chicca è che in Spagna fa il clown. E' un artista di strada, fa il giocoliere... Chi ha mai conosciuto un clown senza trucco?
Vorrei spendere due parole sulla temperatura che ho trovato al ritorno a casa dalla zona di Vokieciu gatve fino alla mia a 15 minuti di cammino. Ero un po' brillo dopo 4 birre, comunque decidiamo di uscire e confesso che non avevo un equilibrio perfetto. Vabè dipende cosa si intende per equilibrio, però prender dentro sempre la stessa sedia (3 volte) sulla strada per il bagno magari si può interpretare come aver alzato un po' il gomito. Anche andare 3 volte in bagno in un'ora e mezza forse... boh. Comunque, decidiamo di andare, metto sciarpa, giacca, cappello e guanti, apro la porta, mi investe una specie di tunnel psichedelico di aria tagliente che mi risucchia fuori dal corpo per inserirmi in un altro corpo nuovo di zecca e perfettamente SOBRIO.
Vuoto. Mi guardo le mani, sono sempre io, il corpo è il mio. Ma perfettamente SOBRIO.
Credo che a occhio e croce ci fossero -15°C quella notte, la sciarpa mi copriva il viso fino alla radice del naso e provavo freddo alle palpebre. Non nevicava, per fortuna. Nonstante tutto Vilnius con la neve e il freddo làido ha un certo fascino che a volte penso che vorrei fosse sempre così.
Beh ci si vede stasera. Bella.
Vokieciu gatve

venerdì, febbraio 25, 2005

Comments

Quattro commenti, siete drougas (drouga=amico)!
Le cose qui stanno prendendo una bella piega, a quanto pare sono la novita' dell'accademia. Sono il primo studente straniero alla facolta' del design locale e il fatto che io sia di Milano (leggi: della capitale del design) attira ancora di piu'. L'ospitalita' e la disponibilita' dei miei compagni e' qualcosa di grandioso. Lancio un sasso e tutti si fanno in quattro a spiegare e aiutare ecc... anche i professori mi sembrano alquanto curiosi, specie per la fama che il Politecnico/Facolta' del Design ha qui.
Ieri con Mantas abbiamo fatto un giro in periferia. Dire che le case sono fatiscenti e' far loro un complimento. Blocconi cruscioviani tutti uguali, tutti grigi, tutti piuttosto conciati. Bella uguaglianza...
Ho dovuto rimandare la pizzata a casa mia, stasera c'e' una serata erasmus in un locale in centro e sono scimmiato di conoscere altra gente. Sono contento di aver conosciuto comunque prima dei locali che degli stranieri.
Quand'e' che venite a trovarmi? Ci facciamo una serata a base di vodka CCCP e Moscow Diskotek (che fa spaccare). E' un altro mondo. Se da noi gli influssi sono anglofoni o comunque mitteleuropei, qui i suoni e l'atmosfera e' tutta diversa. La musica viene dalla Russia, dall'Ucraina e dalla Lituania stessa. La lingua comune per molti e' il russo. E' diverso, ma non e' marcio, anzi, c'e' da prendere spunto. Ovviamente mi sto informando.


Una bella sensazione... di braulio!

giovedì, febbraio 24, 2005

Capire

Ho trovato il maledetto adattatore, adesso casa mia è una piccola discoteca-lounge-bar. Mancano ancora gli ospiti ma arriveranno. Per l’adattatore ho fatto un vero calvario. Ho girato tutta Vilnius, non so quanti negozi, finchè Kostas mi manda da BMS, il mega(normale)store di kompiuterai, un po’ oltre il fiume. Vado lì, ormai abituato a spiegare il problema e a notare che non serve a nulla perché crea solo più confusione, estraggo direttamente il cavetto del mio computer e ricevo la stessa reazione:

1)un secondo per capire

2)strabuzzamento degli oocchi

3)ridermi in faccia.

In pratica sembra che la presa di terra della spina sia una cosa assurda come uno sbucciabanane nucleare. Mi mandano da Lemonas, un negozio specializzato in componenti elettronici, elettrici e idraulici. Ha tutto. Vedo anche degli adattatori con un miliardo di buchi e spinotti. Vado felice dal commesso e gli chiedo la stessa cosa, lui risponde che non hanno nulla, io gli dico ma no ce l’hai, lo porto dall’adattatore galattico e lui risponde, in inglese: “no, sembra”.

Fuck.

Mi manda da Banginis, una specie di mega castorama locale. Ovviamente lì nessuno parla inglese, ma ci si fa capire. Ho due inglesi, io. Uno pensato e corretto per chi lo parla e uno basilare e pigro per chi sa le parole chiave. In questo caso ho usato i gesti e l’inglese di secondo tipo.

Vicissitudini, il commesso mi porta nel reparto “Adattatori di Dio”, dove hanno tutti due buchi, porca puttana.

Ma aspetta un attimo! Vedo una presa multipla con due buchi, più uno centrale che è il foro di assemblaggio del prodotto (infatti contiene una vite). Glielo dico (seeh dico…), sorride e lo prova. Il cavo entra. Male, ma entra. Certo, non è fatto per tre spinotti e lui me l dice: “Yes! Connect! Ground! No!” (Non c’è contatto con la presa di terra). Rispondo: “Problem?” Lui sorride e vede che la soluzione in effetti c’è: “No problem!”

Pago, esco, cerco il bus. Chiedo a un autista fermo, che non parla nemmeno l’inglese di secondo tipo. Gesti.

Io: “Opera?” (la mia stazione)

Lui indica avanti, poi si tocca il braccio destro.

Io (mi ricordo che all’opera sedevo nel palco di sinistra=Kairè): “Ok! Kairè and…”

Lui: ”Dešinè!” (destra) T, Troleibusas!

In pratica devo andare dritto, poi a destra alla fermata del filobus. Ma che bus?

Lui (continua): “Trylika, septyniolika!”

Poi si accorge che non posso aver capito (anche se so che si tratta di numeri).

Scrive i numeri sul pacco di sigarette (13, 17), ringrazio e torno a casa. Musica!

La lingua è un casino. La grammatica un macello, usano i casi come in latino, così ho deciso di imparare l’imparabile, ma per la grammatica chiuderò un occhio. Il fatto è che il lituano è interessante, è una lingua antichissima, come l’ittita e il sanscrito e ha conservato molti arcaismi ed è bello notare che la radice di molte parole anche italiane è qui. Pare che per sentire come parlavano i nostri avi si debba andare ad ascoltare i contadini in campagna.

Friends

Ieri notte mi ha chiamato Christian, ha detto che dal mio blog risultava un po’ di scazzo. Ne abbiamo parlato un po’ ed è in effetti naturale essere un po’ solo i primi giorni. Forse il tono dei post era sì un po’ malinconico, ma non sono triste. Sono in attesa. Quando giro per le strade a volte vorrei saltare e urlare “che figata! Sono in erasmus! Vivo da solo!”, ma mi trattengo. So che qualcosa succederà e la cosa bella è che se qualcosa succede è solo perché io sono stato abbastanza aperto da conoscere nuove persone.
Davvero, non è tristezza, ma è un ritmo più lento di far fluire la vita, per ora.
Confesso una cosa in più, all’atterraggio, il 17 febbraio, ho avuto una strana sensazione. Mi sono sentito a casa mia. Mi sembra di conoscere Vilnius, essere in sintonia con le sue pulsazioni, con l’apparente freddezza della sua gente, che poi si trasforma rapidamente in curiosità per lo straniero. Per gli Italiani, poi, c’è un affetto particolare.
Ho conosciuto Mantas. Un mio compagno di classe, ospitalissimo, simpatico, alla moda, affamato di design. Mi fa piacere, perché possiamo discuterne, scambiarci opinioni sul tema e in più attraverso lui posso conoscere altra gente.
Ieri sera siamo usciti con lui e altri compagni di corso, è stato divertente. Molto meglio uscire coi locali. Gli italiani dell’altra sera erano un po’ affamati di femmina. Specie due di questi. Ma ieri sera, birra, chiacchiere. Contatti. Adesso decolla tutto, ottimo. Stasera clubbin’, domani pizzata (pizza, non barella) a casa mia.

lunedì, febbraio 21, 2005

Clubbin'

Oggi ho finalmente raggiunto un piano di studio. I corsi sono inferiori ai nostri, ma i professori sono ospitali e sembrano prendersi a cuore le problematiche intorno al mio erasmus. Inoltre, nonostante i corsi siano iniziati il primo di febbraio, sembra che tutti siano ancora in fase organizzativa. Il che mi torna utile. Tre studenti si sono presi cura di me. Un Lituano, una Russa e un Polacco (naturalizzati Lituani). Grazie a loro ho risolto le cose burocratiche tipo tessera dello studente eccetera (c'era da compliare un modulo ha ha ha che poco ridere). Il Polacco (Jara) e la Russa (Milana) fra loro -ovviamente- parlano russo, tanto per complicare un po' tutto.
Seguiro' un corso di disegno, uno di acquerello, e poi dei laboratori che pero' non ho capito bene alla fine con cosa torno a casa. Tanti crediti, si, ma i corsi verranno convalidati? Sembra un piano di studi un po' tenuto insieme con lo scotch. Torno a casa, osservo i palazzi. Ci sono un paio di auto di produzione sovietica.
...
Ieri sera sono tornato a casa verso le 03:00 del mattino. Al pomeriggio stavo passeggiando sulla collina Gedeminas, dove ho conosciuto un gruppo di Italiani (erasmus in Polonia in viaggio) col quale ci siamo dati appuntamento per uscire. Tappa: Brodvėji. In pratica il locale dove vanno tutti gli stranieri, ho saputo dopo. Comunque e' stata una notte in cui ho visto cose che non e' possibile descrivere e che non descrivero' in questa sede pubblica. Per decenza.
Tornando a casa, sotto la neve, la pelle della faccia che mi tirava, tra tassisti addormentati nelle loro auto, per un momento sono sparite le insegne capitaliste e mi sono ritrovato nel passato. Ho capito che non ho ancora visto niente.
"Vedete qualcosa?" "Si, cose meravigliose!"

domenica, febbraio 20, 2005

Reds

Mi sono svegliato verso le nove, il mio letto fa schifo, e' durissimo e poi non e' un vero letto, ma un divano letto. Troppo corto, devo dormire obliquo perche' i braccioli fanno da barricate. In mezzo il letto e' percorso da un canyon (l'unione fra sedile e poggiaschiena appiattiti). Ho guardato fuori e stava nevicando... ma sono uscito lo stesso per cercare il malefetto adattatore per la corrente del mio portatile. Qui hanno due buchi sul muro e la mia spina ha tre pistulini. Fastidio, perche non posso ascoltare la mia musica ma devo sottostare alle regole di MTV (via cavo...). I film americani che passano in TV sono irritanti, perche sono tradotti come in Polonia, con un tipo che ci parla sopra, senza che venga tolta la lingua originale, ma ci parla sopra a volume piu' alto. Bah!
Comunque, l'adattatore.
Ho girato un mega centro commerciale (si, c'e'), due negozioni, un Sony Center. Niente. Mi sa che faccio prima a ricomprare il cavo. So oltrepassato il fiume Neris e sono rimasto colpito dalla testimonianza socialista che ancora vige qui. Il ponte ha su entrambe le estremita' e lati delle statue. Immagini di gloriosi membri della societa' sovietica Lituana intenti a mostrarci il radioso avvenire della nazione (che poi al tempo non era nazione ma regione occupata dai russi, bravi). Due soldati di bronzo impugnano una bandiera che riporta all'estremita' falce e martello.
Sottolineo una cosa: non sono qua per esaltarmi col comunismo, non prendo in giro nessuno, solo c'e' una certa dimensione onirica qui per me. mi trovo in un luogo soggiogato da anni, schiacciato da un ridicolo dogmatismo imposto dai sovietici. Incredibile come non capissero quanto fossero ridicoli. Quanto fossero stronzi e alla fine per quanto costruttivisti... erano dada! Oggi, dal 1991, e' un paese finalmente indipendente.
E' pieno di palazzi in pieno stile sovietico, gia' solo l'opera, davanti a a casa mia, e' un mezzo delirio breshneviano. Pero c'e' un'atmosfera qui... di rinnovamento, di crescita. ma con questo mistero di fondo dell'epoca rossa. Troppo bello!
Un piccolo P.S.: ieri sono stato alla prigione-museo del KGB, denominato museo del genocidio. tanto per far capire che visione hanno qui quel periodo.

Il teatro dell'opera, di fronte a casa mia si commenta da solo.

sabato, febbraio 19, 2005

DDay+2

Eccomi. Aggiorno, ok. Il fatto e' che a casa non ho internet, il portatile ha una presa diversa da quelle che hanno qui e devo cercare un adattatore. Ho scritto un post sul pc ma non ho avuto occasione di metterlo online, quindi facciamo che riscrivo tutto quel che serve ora che ho del tempo. Mi trovo al padiglione di arte contmeporanea che fornisce anche internet. Niente di piu' giovane, a parte sempre le tastiere senza accenti, ma semmai con gambette, dieresi e caratteri cirillici.
Sono arrivato giovedi, gia' in aereo ho vissuto una vita ibrida italo-lituana. La lingua e' per ora incomprensibile, riconosco qualche vocabolo ma presto faro' un corso di survival-lithuanian perche' comunque mi scoccia fare la spesa e non riconoscere il burro e usare la frase standard lituana As nesuprantu (non capisco) in lingua originale. Vorrei che il mondo avesse i sottotitoli. Per ora non conosco nessuno e nessuno conosce me, anche se mi guardano in modo strano per strada. Non capisco, ma la cosa non mi turba nemmeno cosi' tanto.
Il signor B, Kostas, dell'ufficio relazioni internazionali mi ha organizzato tutto e da lunedi dovrei iniziare le lezioni, tra cui -forse- anche un corso di acquerelli (?). In piu abbiamo fatto un giro della citta, innevata ma molto viva, pulsante. Niente a che vedere coi cliche del paese sovietico con le luci deboli e sbirri (bravi di don Rodrigo) ovunque. Anzi. Il mio appartamento e' una figata, centrale, dietro l'opera a due passi dalla via commerciale e a un prezzo per noi ridicolo, ma che equivale a poco piu' di uno stipendio mensile di un professore...
Ho preso una birra media e una zuppa con Kostas, ho speso 10 Lita. 2,80 Euro. Il museo nel quale mi trovo mi ha fatto entrare per 4 Lita e i bus costano 0,80 centesimi, ma come studente appena ricevo la tessera posso usufruire dello sconto del 50%.
Ho una cosa da ridire sull'appartamento. Il gusto dell'arredamento e' orrido. Nuovo, ma orribile coi suoi pannelli di finto marmo in cucina e la carta da parati morbida. Vabbe!
Adesso andro a mangiarmi qualcosa (oggi fa un bel freddo, ma e' tollerabile). Da solo per ora, me la godo che so che tra poco comincia la paura e il delirio a Vilnius!
Dormi, dormi, che hai vissuto abbastanza.

mercoledì, febbraio 16, 2005

DDay-1

Eccomi qua, seduto al PC, le cose sul letto, il cervello che lavora per capire cosa dimenticherò (non mi pongo neanche il problema, qualcosa lo dimentico di certo). Libri? Quali? Qualcosa mi servirà lì, e che esami darò e ancora non so se hanno già cominciato di brutto e io sarò quello rimasto indietro che non conoscerà nessuno e dovrà farsi gli sbatti da solo perchè i gruppi sono già fatti.
La buona notizia è che non sapevo di avere così tante mutande, la cattiva è che forse ho troppe magliette. Poi appena arrivato a casa, burocazzate fatte, dovrò fare la spesa, includendo eventuale detersivo per i piatti e indispensabile pellicola trasparente per le mezze cipolle da sugo per uno. E poi? Che faccio, esco da solo a prendermi una birra?
Pippe mentali, lasciamo accadere quel che accadrà. Le interpretazioni sono sempre infinite.
Forse dovrei limitarmi a pensare al qui e ora. A quanto pare domani la SEA avrà da rompere i coglioni con scioperi... e la valigia non è nemmeno fatta.


J. Kosuth, Three chairs, 1965

martedì, febbraio 15, 2005

Antcity

Non c'entra con la partenza, ma è bello violento. Click.

domenica, febbraio 13, 2005

Love

Grazie ragaz, grazie per quel venerdì! Seguirò tutti i consigli (nel limite del possibile) e prometto che mi divertirò da dio. Grazie, ho sentito un affetto vero!

venerdì, febbraio 11, 2005

Guybrush

-6

Manca sempre meno e devo concentrarmi. Ho esami, no? Eccomi a qui a stronzeggiare e scrivere post. La lista non c'è e stasera esco pure. Mi serve attenzione, focus. Non so gli esami a Vilnius, non sento il signor B da qualche giorno e non voglio asciugarlo, ma gli esami mi spaventano. Con l'influenza ho perso tempo. DISCIPLINA!
Bah! Farò pubblicità progresso.

giovedì, febbraio 10, 2005

Poet

Che orgoglio, in una mezz'ora di puro fancazzismo mi trovo a scrivere il mio nome nella finestra di google. Magia! Sul blog di una ragazza peccaminosa, proprio nella pagina che si apre cliccando lì, se si scende di qualche post c'è una mia poesia, scritta anni e anni fa e mandata a un sito di poesie, credo, per gioco. Insomma qualcuno ha apprezzato. Mi inorgoglisce molto.

Tribute

Raoul Duke: There's a big.. machine in the sky... some kind of electric snake.. coming straight at us.
Dr. Gonzo: Shoot it.
Raoul Duke: Not yet, I want to study it's habits.

Bazooko Circus is what the whole hep world would be doing Saturday night if the Nazis had won the war. This was the Sixth Reich.

martedì, febbraio 08, 2005

-9

Okay okay, manca poco più di una settimana e, dal 14 al 16, 4 orali. Il 17 febbraio parto. Il fatto che tutto lo stress sia alla fine mi porta a pensare che non riuscirò ad organizzarmi a dovere e cadrò come un tordo impallinato da un vecchio cacciatore poco agile e senza mira. prometto che entro venerdì avrò stilato una lista di cose da ficcare in valigia e dovrò averle ficcate in valigia almeno in parte entro domenica. Vabbè che poi il 27 torno per la laurea, però anni fa sono andato a Berlino a trovare un amico in erasmus e ho dimenticato tutte le mutande. Non credo che mi possa capitare di nuovo, ma è interpretabile e simbolico. E ti fa sentire un coglione.

sabato, febbraio 05, 2005

Cold/3

Tanto per restare in tema, sono inchiodato a letto con l'influenza da venerdì mattina. Se avessi mantenuto la mia folkloristica disciplina da prestante laureando, sono certo che sarei fuori adesso. No, a casa. Ma ho un'eccitantissima compagnia, per fortuna: Enzo Rullani, La fabbrica dell'immateriale (Come produrre valore con la conoscenza) e una volta stremato Rullani posso sempre contare su Franceso Mauri (Progettare progettando strategia). Mi lecco i baffi solo a pensarci. Sono sarcastico?


Andy Warhol, Brillo Box (soap pads), 1968

giovedì, febbraio 03, 2005

Cold/2

CONDIZIONI RILEVATE Giovedi, 3 Febbraio 2005, 21:20 UTC
Pressione
1033 hPa
Temperatura
-7 °C
Punto di rugiada
-7 °C
Umidità
100%
Vento
E-5 nodi
Visibilità
Discreta
Cielo
Molto nuvoloso
Fenomeni
Foschia

Ok, ok. Mi consola che a Minsk c'è -16/-11. Adesso mi viene il dubbio che le scarpe di Reinhold Messner prese per la montagna possano tornare utili. Di certo metterò in valigia la crema idratante, memore di secchezza della pelle in Svezia.

mercoledì, febbraio 02, 2005

Cold

Dov'è che vai? Quand'è che parti? Lituania, 17 febbraio, poi torno a marzo per laurearmi e...bla bla bla. Si, adesso sono sotto esami, poi non mi sistemano il piano di studi...
"Chissà che freddo."
...
Beh si, forse, ma è secco. Ma che constatazione è, poi? Freddo? Sto per partire per un semestre all'estero, andrò a vivere da solo, mi divertirò come poche volte prima, girerò dei posti a me nuovi, conoscerò un fottìo di nuove persone che provengono dai posti più diversi. E si, mi porterò tante cose calde. Perchè si sa, è sempre importante andare dove fa caldo.
...
Avevo anche pensato di fare l'erasmus in un villaggio nel centro rurale dell'Angola, ma quando l'ho proposto mi hanno detto: "Guarda che c'è un'epidemia di Ebola". Beh ok, allora magari cambio sede. Però ho scelto di cambiare sede, in realtà, perchè in Africa chissà che caldo! Non mi va di sudare. Però neanche di battere i denti, quindi magari dò disdetta per Vilnius, forse mi rimborsano ancora i biglietti.

Una ridente vista del centro storico di Vilnius a ferragosto.