Vilnius Man

lunedì, gennaio 31, 2005

Smoke

Auto ferme coi blinker davanti al tabacchi, mi disturbano, devo fermarmi, non ho precedenza, eppure ci sono parcheggi. Sindrome da attimino e da esagerazione dell'importanza dei propri bisogni. Necessità?
Ha ha ha drogati.

Home/2

Giusto stamattina, dopo l'esame di arte contemporanea (andato bene), scopro che hanno cambiato delle cose burocratiche e devo quindi iscrivermi agli appelli d'esame. Lo faccio, ma ancora c'è un esame sbagliato che non dovrei dare. Vado nella casella di posta per scrivere una mail incazzata nera alla segreteria (è un semestre che aspetto che mi sistemino) e cosa trovo? Il signor B mi ha mandato una e-mail...
Dear Jan,
I booked you the apparments for your stay in Vilnius.
It is one room flat with all the facilities (kitchen with dishes and frige, bed
linen, washing machine and cabel TV),central location - 10 minutes by foot to
the Academy. Price is 270 Euros per month (electricity, water suply and heating
included). Phone/internet expenses are extra..As soon as you know your exact
time of arrival, please let me know. We will discuss how to pass you the
key.
with best wishes
Che dire? La casa non costa quasi niente se conto la borsetta di studio elargitami dal Politecnico, che dopo tutto amo. E' meravigliosamente imperfetto, come una ragazza perfetta.
Che giornata della madonna, se solo Internet Explorer non andasse in crash ogni volta che apro una preview di immagine da Google. Così devo postare immagini dal portatile, anche se sto scrivendo dal fisso. Che palle.

domenica, gennaio 30, 2005

Flawless

Ultima roba da completare. Rush finale. Vorrei uscire ma non è il caso, la settimana è tutta programmata fino a mercoledì, poi adesso tendo a drammatizzare, ma sono giorni col daffare. Oggi, per esempio, mi sono alzato alle 8:45. Non che mi sia pesato, anzi, tendo a darmi una disciplina ultimamente, ma non è normale. C'è un che di godurioso nel farsi degli sbattimenti. Mi tiene lontano dalla morte, in qualche senso. Anche qui, non è che mi faccia paura, ma è che non mi va di avercela attorno. Un paio di anni fa avrei lasciato correre, poi, per fortuna, mi sono sentito inutile, morto. Ecco la reazione. E ammetto che complicarmi la vita è a volte challenging, nel senso che ricevere soddisfazione nelle stronzate ha qualcosa di baggiano, ma arrivare a capo di un fastidio bell'e buono ha tutt'altro sapore. Quindi, ecco perchè Vilnius. Certo, non è la totale indipendenza, ma è una prova generale. Se daddy sgancia vivere da soli cosa vuol dire? E' un po' una farsa.
Torno ai libri.

F. Stella, Grey Scramble, 1968

venerdì, gennaio 28, 2005

Home

Dear Jan,
You will get the shelter - we will take care.
Please contact me just before coming, to arrange you the
keys.
best regards
Oh! Un'ottima notizia. Solo che a una quinta rilettura sembra che il tipo sia un po' scocciato. Beh, ho solo fatto un po' di tira e molla pensando che mi avrebbero trovato casa degli amici. Visto che no, ho scritto al signor B che non ha risposto e ho riscritto. Forse l'ho infastidito, è lapidario qui. Boh. E' una buona notizia.

Rothko

C'è un artista che mi è davvero rimasto impresso. Di tutta l'arte contemporanea, discernendo però dai geni indiscussi tipo Duchamp, Picasso, Balla, Boccioni, Dalì, Ernst, Warhol, Oldenbourg, adessobastafareilfigo ecc. ammetto che uno su tutti non riesco a togliermelo dalla testa. Mark Rothko, c'è qualcosa di folle e geniale in lui. Di geniale e folle? Boh, non so. C'è una ricerca così profonda verso la perfezione assoluta -irraggiungibile- che mi spaventa un po'. Perchè perdersi nell'irraggiungibile? C'era un altro apparente folle a cui era venuta la mania di costruire il suo albero Merz raccattando monnezza per le strade. Un genio? Forse in questo caso così incomprensibile da esserlo proprio. In quanto tutto, nel suo lavoro, era giustificato, ma apparentemente folle (parlo di Kurt Schwitters). Dov'è la linea di demarcazione tra genio e follia? C'è una linea? Serve separare le due cose? Cos'è, poi, la definizone di follia?
Ma torniamo a Rothko. Un paio di settimane fa, a Modena, c'era un suo quadro. Grandissimo, pesantissimo. Ultimo quadro prima del suicidio.

M. Rothko, Untitled (Black on Gray), 1969-1970

giovedì, gennaio 27, 2005

Requiem

A mia nonna, che ha attraversato la vita in punta di piedi e se n'è andata in punta di piedi.
A lei, che mai si è lamentata, ma è sempre stata pronta all'azione.
A lei, che oggi ha chiuso gli occhi, ha sorriso e ha preso il volo.
Goodbye, nonna.

mercoledì, gennaio 26, 2005

Minimal

Zero distrubo. Direzione. Zero orpelli. Prestazione. Movimento lineare. Stress accettabile. Zero sovrastrutture. Relazione. Forza. Obiettivi.
Ultimi sforzi, esami, esami, esami, il senso della vita. Direzione, sentiero. Percorrerlo con decisione. Nessun errore concesso. Prestazione. Precisione. Produzione. Differenziazione. Distinzione.
Umanità.

Clichèe

Click.

lunedì, gennaio 24, 2005

Study

Uff, se vado a dormire sono più vicino a domani che devo studiare, se non dormo domani nn studio niente perchè sono stanco. Mi aspettano un perdìo di esami, in più quello da arte contemporanea è anticipato per venire incontro alla mia partenza. Mitico prof, però sbatti. Poi consegne su consegne e presentazioni, da oggi al 16 febbraio l'agenda è piena. Uff.Beh che penso che se non è dura non dà soddisfazioni vere (ha ragione Martin, sto diventando un secchione), così adesso mi metto alla prova facendomi UN CULO COSI'. Tanto poi in erasmus non si fa niente.
Si, lo so che la risposta giusta è 'vai a letto ora'.

Punished

Finalmente becco Claudio, su messnger, dalla Svezia. Ha fatto su un blog pure lui, come dicevo nel secondo post. Quella qua sotto riportata è un'avventura dialettica in perfetto stile Claudio, con caratteristica dispensazione di fastidio pari se non superiore a quello contratto dall'interlocutore. Thefly è Claudio, io -ovviamente- Meiuqer. Il bello di darsi un nome con messenger è che puoi cambiarlo per descrivere simbolicamente il tuo stato d'animo. Nel mio caso il nick va letto al contrario.

thefly says:
tra l'altro ho conosciuto una ragazza lituana
thefly
says:
lei era un po' prevenuta
thefly says:
"di dove sei?"
meiuqer
says:
immagino
thefly says:
"lituania, sempre che tu sappia
dov'e'"
thefly says:
"si, esattamente dall'altra parte della svezia, la
capitale e vilnius"
thefly says:
... silenzio ...
meiuqer
says:
ahahah!!!
meiuqer says:
CHE GRANDE!
thefly says:
"bene,
allora la prossima volta porta la tua prevenzione da un'altra parte"
meiuqer
says:
le hai detto così
thefly says:
si
meiuqer says:
sei un
genio
thefly says:
lei l'aveva detto con cattiveria
thefly
says:
tipo "italiano ignorante"
meiuqer says:
hai fatto bene.

Geniale. Punita a dovere. Comunque ho trovato il mio diario, era ovviamente nella mia borsa che uso in uni (una tracolla molto ganza, da donna, di H&M). Venerdì 28 c'è un incontro coll'ufficio di relazioni internazionali del poli. Boh, basta.


sabato, gennaio 22, 2005

Xes

Qualche giorno fa ho parlato di quel ragazzo che pensava che andassi in Lituania con un solo scopo. Ecco, ho trovato il suo video. Da vedere assolutamente, cliccando qui.

mercoledì, gennaio 19, 2005

Odio/2

Che spasso rimanere in università per fare revisione col professore alle 19:40. Proprio uno spasso.

Odio

Che fastidio. Non trovo più il mio diario con dentro dei numeri utili adesso e ho il dubbio di averlo perso. Dentro c'erano degli schizzi -nulla di che- ma ci tenevo e mi da un fastidio della madonna perdere le cose, come a tutti credo. Che odio. Che odio. Che odio. Che odio.
Nella seconda pagina ho scritto il mio numero di telefono, casomai qualcuno volesse fare la buona azione. Non è un telefono cellulare, è una merdosa agenda da 3,50€ con dentro potenziali informazioni sulla (mia)sicurezza nazionale.
Poi, boh, era la prima materializzazione della mia voglia di organizzarmi. Poi magari è qui in camera, ma che odio.

martedì, gennaio 18, 2005

Weimar

Dieci minuti fa, su messenger, Martin mi lascia la sua (malinconica) testimonianza dopo il ritorno da Weimar. La ripropongo per tutti qui, come ultimo post di oggi (giornata discreta). Le sue parole si legano perlopiù all'idea di tenere un blog mentre si è in erasmus:

"Vedrai che quando sarai lì non avrai il tempo per scrivere tutto quello che ti
passa per la testa.
E' così, credimi è stupendo quando hai così tante cose
interessanti che vuoi assolutamente esplicitarle a qualcuno.
E' come un'illuminazione."

Figata.
Mah, adesso mi sento spossato, con un leggero mal di gola, la testa pesante e infreddolito. Se mi ammalo adesso sono rovinato, ho troppo da fare e sono troppo contento di farlo per farmi blindare a casa da un fastidioso virus folkloristico. Mi sa che sfrutterò di nuovo il metodo Jan, ficcarsi a letto e grondare di sudore (yum yum), di solito l'influenza nel mio corpo resiste non più di 24 ore.

Ah, ho fatto appena il test "Which movie do you belong in", bel risultato:

CWINDOWSDesktopFightclub.jpg
Fight Club!

What movie Do you Belong in?(many different outcomes!)
brought to you by

Inventio

Cos'è la creatività? Ci rifletto da un po', in effetti è un periodo che ho curiosamente idee abbastanza varie e funzionanti. Sarà che ho cambiato impostazione mentale. Prima, infatti, pensavo che la creatività fosse un prodotto necessario un certo squilibrio psichico e fosse, quindi, una lotta per la propria sopravvivenza. Così però, con l'arroganza mia intrinseca di ritenermi piuttosto equilibrato, perdo ogni speranza.
Ho inventato un esempio esplicativo sulla genesi della creatività: immaginiamo la pala di un timone immersa nell'acqua di una barca che si muove. Questa pala taglierà i flutti del mare in modo netto, ma se spostiamo la barra del timone questa produrrà una resistenza contro i flutti e farà girare la barca. Le resistenze sono piccoli mulinelli d'acqua. Allo stesso tempo sono la produzione di un artista. La pala è in squilibrio e per controbilanciare nascono i mulinelli. Dopodichè la barca gira, e l'artista procede nella sua ricerca.
Pensandoci, lo squilibrio non è per forza parte naturale della persona. Può essere semplicemente un cambio di direzione nella vita. Se protratto con pressioni di vario genere, può generare risoluzione creativa dei problemi.
Nella mia esperienza è possibile essere creativi se si segmentano i passi per raggiungere il risultato. Primo, immergersi totalmente nel contesto (professionale, per esempio), senza separare vita privata da lavoro (ma con gioia, quindi non farsi sopraffarre!). Secondo, imporsi una disciplina (alzarsi presto, combattere la sciatteria) che mantenga lucida e focalizzata la mente. Un terzo fattore non meno importante è di ammettere una certa componente di casualità (che crea squilibrio!) nei propri programmi, rischiando e sfruttando del tempo libero per lasciar libera la mente di pascolare. Infine, umiltà. Ascoltare sempre!
Esistono, poi, metodi razionali induttivi, ma di questi non mi va di parlare.


lunedì, gennaio 17, 2005

Sex

Si, proprio, vado su proprio per quello. Bravo, hai proprio capito tutto. Un bel luogo comune per cominciare la giornata. Poi forse avrei accettato la battuta se me l'avesse fatta in privato, con la faccia da chi sa il tuo segreto, quello della setta segreta che va il erasmus perchè li si fa quello. Invece no, stavo chiacchierando con dei compagni di corso, ragazzi e ragazze, e arriva lui, con una vaga espressione forzata da uomo accettato e comincia a sparare vaccate dal contenuto in oggetto. Io mi sono imbarazzato subito, speravo che capisse che il mio sorriso era di circostanza, ma lui andava avanti.
Io vado in erasmus in quello che fu un paese dell'est, del blocco sovietico, con tutte le storie di dolore e soggiogamento che questo ha comportato. Vado a visitare un paese che ha perso un milione di compatrioti con i migliori auguri del compagno Stalin e del nemico-amico Hitler (che adesso sono fantasmi, come loro), che ha subito radicali trasformazioni sociali, nel bene e nel male, che oggi ha ritrovato un orgoglio sempre tenuto sotto controllo negli anni di dominio nazista e poi sovietico.
Qualunque cosa mi succeda, io voglio essere presente e attivo. Sono oggetto di una dislocazione, che fa ripensare a me stesso in modo differente.
Ma tu, con la tua felpa della A-style che riprende il logo Esso con una "S" davanti che osi portare a lezione e sederti in terza fila, vai a quel paese, vattene in un posto convenzionale, dove non serva sensibilità e previa conoscenza di un minimo di cultura locale, vattene a far pena a qualcun'altro, che a me la mancanza di rispetto verso altre persone mi offende da morire, vattene dove si può scherzare in preda a un raptus di frustrazione nei confronti dell'altro quello.
Vai a quel paese, basta che non sia il mio.


domenica, gennaio 16, 2005

Linky

Chiamare ambasciata lituana, serve un permesso di soggiorno per studenti. Mi viene il dubbio che, però...
(...)
No, ho controllato i documenti e non c'è scritto nulla di permessi di soggiorno organizzati dal Politecnico. Il consolato a Milano non è autorizzato a rilasciare questi fastidi, così devo appunto chiamare Roma, allo 068559052.
Il volo è prenotato. Il prezzo è abbastanza alto (e alticcio), ma diretto, tramite la compagnia di bandiera. Il metodo di ricerca del volo è affidato a delle agenzie dislocate nei vari paesi, risultando in un sistema discretamente macchinoso. Ho prenotato per il 17 febbraio.
Quindi, a quanto pare tutto ha già una direzione, solo ancora non so quali esami potrò sostenere. Per l'appartamento se ne occupa il responsabile alla sede estera. Mi tratterò bene, sto cercando un monolocale tutto mio in centro ( se si può con internet), che là costa come una stanza in bovisa.

Claes

Da oggi Claudio si chiamerà Claes. Giusto oggi è partito per Uppsala, in Svezia, dopo aver correttamente festeggiato a base di aperitivo caratterizzato da cibo speziato e cocktail in tipico stile milanese in un posto in corso Sempione, all'inizio. Tra l'altro lode alla legge antifumo e lode al mio golf già reduce di due serate fuori e ancora lindo e profumato. Pacche sulle spalle e sorriso di circostanza a chi va a fumare fuori.
Ho chiesto a Claes, come tutti, se fosse nervoso. Mi ha risposto di no, o perlomeno non emotivamente, ma razionalmente sa che dovrebbe ben esserlo. Poi ha detto le parole "sto via sei mesi" e allora abbiamo entrambi visualizzato l'emozione di un tale passo. Ha trovato buona l'idea di aprire un blog della durata di un semestre erasmus e ha confermato che ne aprirà uno anche lui, che dovrò imparare a linkare appena possibile.
Non ho ben capito, però, un problema che si è posto: "Non so nemmeno dov'è l'aula del primo corso."
Allora sei nervoso!


sabato, gennaio 15, 2005

Noob

Bene, così questo sembra essere il primo post. Io povero blog-newbie in partenza erasmus, terrorizzato da ciò che mi aspetta, eccitato da ciò che mi aspetta. Tutti mi dicono che non importa dove vai, basta che parti, che è un'esperienza fantastica, che fregatene degli esami che non riesci a dare ecc. Bene, visto che è così, allora annotiamo tutto, dal prepartenza, al soggiorno, al ritorno. Se sarò incoerente, ottuso o geniale nei post non mi importa. Io scrivo..