Vilnius Man

giovedì, febbraio 24, 2005

Friends

Ieri notte mi ha chiamato Christian, ha detto che dal mio blog risultava un po’ di scazzo. Ne abbiamo parlato un po’ ed è in effetti naturale essere un po’ solo i primi giorni. Forse il tono dei post era sì un po’ malinconico, ma non sono triste. Sono in attesa. Quando giro per le strade a volte vorrei saltare e urlare “che figata! Sono in erasmus! Vivo da solo!”, ma mi trattengo. So che qualcosa succederà e la cosa bella è che se qualcosa succede è solo perché io sono stato abbastanza aperto da conoscere nuove persone.
Davvero, non è tristezza, ma è un ritmo più lento di far fluire la vita, per ora.
Confesso una cosa in più, all’atterraggio, il 17 febbraio, ho avuto una strana sensazione. Mi sono sentito a casa mia. Mi sembra di conoscere Vilnius, essere in sintonia con le sue pulsazioni, con l’apparente freddezza della sua gente, che poi si trasforma rapidamente in curiosità per lo straniero. Per gli Italiani, poi, c’è un affetto particolare.
Ho conosciuto Mantas. Un mio compagno di classe, ospitalissimo, simpatico, alla moda, affamato di design. Mi fa piacere, perché possiamo discuterne, scambiarci opinioni sul tema e in più attraverso lui posso conoscere altra gente.
Ieri sera siamo usciti con lui e altri compagni di corso, è stato divertente. Molto meglio uscire coi locali. Gli italiani dell’altra sera erano un po’ affamati di femmina. Specie due di questi. Ma ieri sera, birra, chiacchiere. Contatti. Adesso decolla tutto, ottimo. Stasera clubbin’, domani pizzata (pizza, non barella) a casa mia.