Vilnius Man

mercoledì, luglio 06, 2005

Station

Sporco umano, quell‘odore fra cuoio, formaggio e sudore. Denti mancanti. Facce paonazze e unghie nere. Quegli occhi troppo azzurri, quasi bianchi, in contrasto. Vestiti sdruciti e cinture ricilate dalla naja. Tatuaggi di tanto tempo fa, sbaiditi con l‘idea di un futuro. Storpi arrabbiati parlano da soli, immersi nei cassonatti alla ricerca di un vuoto a rendere, sigarette bruciano veloci. Capelli unti, scarpe bucate, tute da ginnastica. Tanta polvere, tanta vita comune. L‘atteggiamento scontroso e il modo odioso di ignorarti. Esperssioni di sfida e allo stesso tempo di sfiducia. In se stessi e negli altri. Il passato non passa e il domani sa lascia attendere.
Era Riga Autoosta, la stazione dei bus.
Ieri ero ancora a Stoccolma, una città che mi è sempre difficile lasciare. Per la quarta volta parto, e partir mi lascia sempre una sorta di vuoto. C‘è qualcosa nelle sue isole, nella perfetta organizzazione e nei selvaggi week-end alcolici di gente infrasettimanalmente ineccepibile e stilosa. C‘è un‘atmosfera di pace e creatività che non riesco a lasciare andare. C‘è la descrizione e il rispetto di cui mi voglio circondare. Che sia una prossima tappa? Jag stå på en flygplats och vänta på känslan.
Gli aeroporti sono il mezzo di distacco più doloroso. Non prendi mai un aereo per fare 20km, ma semmai per farne 2000. Le relazioni si recidono e sfilacciano come tendini scarnificati. Fa male, specie se la città che lasci non è la tua, il che ti fa immaginare che possa anche essere un addio per sempre.

2 Comments:

  • Il grande jan tra poco torna tra noi! non vedo l'ora! ma se lasciare stoccolma ti fa così male chi sa cosa succederà quando tornerai da vilnius che ormai puo' essere definito il tuo regno! mi impegnerò a distrarti quanto basta!

    By Anonymous Anonimo, at 06 luglio, 2005 18:57  

  • Heeeej! Fantastico! Anche io non riesco a dimenticare che bello è stato questo 'gathering'.

    By Blogger Jan, at 07 luglio, 2005 23:27  

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