Vilnius Man

domenica, febbraio 27, 2005

Italjia

Eccomi di nuovo a casa, in Italia. Stavolta per andare all'aeroporto il tassista non mi ha fregato, forse perchè mi sono limitato a usare frasi in lituano. "Oro uostas, prašau" (Aeroporto, per favore). 12 lita, all'andata me ne ha chiesti 35, perchè sono straniero. Merda!
Comunque, adesso eccomi qua. Ieri sera ho pulito la mia casetta, mi sono fatto una bistecca, un po' di TV e poi nanna.
L'altro ieri sono uscito con gli altri erasmus dell'accademia. Lola, Spagna, Pablo, Spagna, Shona, Scozia, Sabina, Polonia e ci ha presentato Juste, Lituana. Prima chicca: Pablo è di Valencia, parla una dozzina di parole di inglese, ma tra noi ci capiamo. La chicca è che in Spagna fa il clown. E' un artista di strada, fa il giocoliere... Chi ha mai conosciuto un clown senza trucco?
Vorrei spendere due parole sulla temperatura che ho trovato al ritorno a casa dalla zona di Vokieciu gatve fino alla mia a 15 minuti di cammino. Ero un po' brillo dopo 4 birre, comunque decidiamo di uscire e confesso che non avevo un equilibrio perfetto. Vabè dipende cosa si intende per equilibrio, però prender dentro sempre la stessa sedia (3 volte) sulla strada per il bagno magari si può interpretare come aver alzato un po' il gomito. Anche andare 3 volte in bagno in un'ora e mezza forse... boh. Comunque, decidiamo di andare, metto sciarpa, giacca, cappello e guanti, apro la porta, mi investe una specie di tunnel psichedelico di aria tagliente che mi risucchia fuori dal corpo per inserirmi in un altro corpo nuovo di zecca e perfettamente SOBRIO.
Vuoto. Mi guardo le mani, sono sempre io, il corpo è il mio. Ma perfettamente SOBRIO.
Credo che a occhio e croce ci fossero -15°C quella notte, la sciarpa mi copriva il viso fino alla radice del naso e provavo freddo alle palpebre. Non nevicava, per fortuna. Nonstante tutto Vilnius con la neve e il freddo làido ha un certo fascino che a volte penso che vorrei fosse sempre così.
Beh ci si vede stasera. Bella.
Vokieciu gatve