Vilnius Man

martedì, giugno 28, 2005

Tourism

Vilnius si sta svuotando e riempiendo. Si svuota di studenti e si riempie di turisti. Cammino per Gedimino prospektas in una giornata di sole e il fiume di facce che mi viene incontro non ha le proporzioni morfologiche tipiche della regione. Quello è Inglese, quello è Tedesco, quello è troppo, troppo Italiano. Quante volte mi sono sentito dire “non sei il tipico Italiano”. Ma com’è che sarebbe questo tipico Italiano? Che fama ha? Chiacchierone fondamentalmente, e pure un po’ pappone. Esibizionista. Il fatto è che la comunità italiana di Vilnius soffre sotto il peso del luogo comune che viene tenuto vivo da una minoranza di sfigati che rimorchiano solo dove possono spendere soldi e dove nessuno può andare a verificare le balle che raccontano. Ne ho incontrati di sedicenti playboy e ancor più sedicenti uomini d’affari di successo. Per Stanislavskij questi sarebbero degli eroi della recitazione: essi riescono a ricreare una realtà in cui credono profondamente tanto da reagire con verità a stimoli immaginari, proprio come una grande attore che conosca i segreti del Metodo.
Sere fa uno di questi soggetti mi si avvicina per raccontarmi tutte le birbate che ha fatto con ma-che-dico-una, ma-che-dico-due, ma-che-dico-tre ragazze a distanza di poche ore durante la stessa giornata. O dell’ora che concede per vedere se qualcosa va in porto, per poi passare subito alla prossima in coda. Mi sta bene, fai quello ce ti pare, va benissimo, tranne per un particolare. Starei chiacchierando con un amico e mi sono fermato per salutarti, non per chiederti “Toglimi una curiosità, ma quanto cazzo sei figo?? Quante ne hai fatte tue, stavolta? Racconta, racconta!”.
Proprio no, proprio on me ne potrebbe fregar di meno, ma cerco di essere educato e ascolto, o forse ascolto per riportare sul blog.
Comunque, se uno viene a raccontarmi cose che non chiedo di sapere palesemente per tirarsela un po’ significa che questo signore ha una sorta di bisogno di dirle. E se ha bisogno di dirle, vuole che la gente lo sappia, e se vuole che la gente lo sappia è perché teme che la gente non sia a conoscenza di quello che gli accade. Il che porta maieuticamente alla triste conclusione che molto probabilmente non succede, o capita di rado.
E’ la regola, chi parla non fa e chi tace lascia comunque il beneficio del dubbio e sta più simpatico.
Due sere fa al pub era particolarmente pieno di papponi dalle camicie bianche e l’abbronzatura comprata ore prima, affogati nel gel e addobbati di marche che osservavano ragazze ridicolmente più giovani come si osserva la merce al supermercato. Che ribrezzo.
Che poi le ragazze vadano lì per quello come gli stranieri, va benissimo. Non voglio limitare la libertà di nessuno, sono tutti liberi di trovarsi un surrogato d’affetto, sono tutti liberi di combattere la frustrazione di non beccare nulla a casa, mi sta davvero benissimo. Non mi sta bene l’atteggiamento. Si legge negli occhi della gente (e qui sto a generalizzare apposta per dare più carattere a questo post) disprezzo. Edonismo, voglia di prendere tutto subito nei pochi giorni che si è qui in vacanza. Spremere il possibile dal luogo di villeggiatura, dove non c’è controllo, non si rischia la reputazione, tutto è alla portata di un portafogli. Il soldo come antidoto ai principi e alla responsabilità, a un vero carattere, al capire che ogni azione ha un impatto sugli altri, su se stessi e sull’ambiente in cui ci si trova. Tutti sono liberi di trattare male chi vogliono e fare uscire la bestia che c’è in sé, ma quello che critico è che questo porterà a rovinare la dolce, quasi ingenua atmosfera di questo posto. Solo perché non importa se butto una carta per terra, ma se tutti buttassero una carta per terra cammineremmo nella pattumiera. Infatti è così. E’ nel piccolo che si raggiunge il grande, più difficilmente al contrario.

2 Comments:

  • Anche a me dicono sempre la fatidica frase "non sembri italiano però" o "non sei il tipico italiano"!! Qual è il tipico italiano ancora non l'ho capito, perchè non mi sembra di essere così diverso dalla gente che conosco.. Che siano davvero le minoranze a creare queste reputazioni??

    By Anonymous Anonimo, at 30 giugno, 2005 17:24  

  • sono d'accordo. ho peccato in qualche modo d'arroganza, ma è per difendere quello che è diventato il mio territorio, col suo status quo.

    By Blogger Jan, at 06 luglio, 2005 00:46  

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