Vilnius Man

sabato, marzo 26, 2005

DDR

Ieri pomeriggio e sera sono uscito con Petra (sarda, è arrivata un paio di giorni fa), che fa uno stage qua, e i suoi due amici tedeschi di Lipsia. Abbiamo fatto una gita alla collina delle tre croci, che offre un panorama eccezionale sulla città e una visita alla torre della TV, teatro dei violenti scontri tra forze sovietiche e manifestanti nel 1991. La repressione ha lasciato 14 morti sul campo, schiacciati dai carri armati, di cui un paio avevano solo 18 anni. Dopo aver scherzato un po’ sull’accento dei due tedeschi (i komm’ os den Östen!), uno dei due comincia il suo racconto:
A scuola ci insegnavano che a ovest erano tutti nemici imperialisti. Conta che il muro lo definivamo vallo di protezione antifascista. Io c’ero alle manifestazioni del lunedì, a Lipsia, dove è cominciato tutto. Certo, avevo 8 anni e non ho preso parte ai moti iniziali, ma ho cominciato a scendere in piazza coi miei quando la situazione si era fatta meno pericolosa. Per me non voleva dire molto, ero piccolo, ma mi ricordo che appena crollato il muro la prima vacanza l’abbiamo passata a Berlino ovest, ospiti di una famiglia dell’ovest sconosciuta ma contenta di tenerci lì un po’. Era bellissimo, gente sconosciuta che si abbracciava come fratelli. Per noi dell’est c’è stata un’accoglienza così calda e felice e chi farebbe cose così oggi? Ti porteresti mai in casa uno sconosciuto giusto per il gusto di dargli ospitalità?
Poi ricordo perfettamente la grande emozione nel vedere i negozi e la città nel suo insieme, era pieno di insegne luminose, tutto colorato e nei negozi… era incredibile. Degli zii mi avevano regalato il LEGO quando ero piccolo, ma vederlo nei negozi non mi era mai successo. Da noi non c’era quella roba e tantomeno tutta quella frutta strana, le banane, per esempio, da noi non esistevano. Che roba, così tanti prodotti nei negozi, così tanta scelta… era il paradiso.
Un giorno siamo andati in un centro commerciale e abbiamo passato tutto il giorno ad andare su e giù con l’ascensore di cristallo panoramico e i nostri cugini dell’ovest morivano dal ridere, ma per noi tutta quella roba era un altro mondo…

Dare per scontato. Ad aprile ho in piano un week-end a Minsk, nella capitale dell’ultima dittatura (socialista) europea. Ho visto delle foto e ho capito che non posso perdermela, nonostante i fastidi di visto e controlli vari.
Oggi pomeriggio vado a Kaunas e probabilmente passerò lì il week-end con i ragazzi di ieri sera e i loro amici che stanno lì.