Vilnius Man

lunedì, giugno 20, 2005

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Lunedì.
Il fottuto materassino gonfiabile perde aria e non capisco da dove. E’ come se non reggesse oltre un tot di pressione, così al mattino mi trovo a dormire su una massa quasi informe, ma ancora non del tutto sul pavimento. Se dormo di lato e mi sposto dando un colpo d’anca, però, tocco il suolo. Non ci penso perché mi fa troppo incazzare. Se almeno avesse un buco lo potrei riparare, ma se è la valvola cosa posso fare?
Il week-end a Nida è stato rilassante, anche se avevo voglia di pramogų savaitė non mi sono annoiato ma ho visto l’ambita penisola con le sue dune di sabbia in mezzo al mare. E il set –immagino- del film con Jeremy Irons! C’era un abbozzo di villaggio con una casa bruciata che ormai stavano già smontando.
Ho dormito nell’hotel più economico di sempre, una specie di gruppo di bungalow meta dei lavoratori al tempo dei sovietici. 20 Litas per due notti, lercio (ma sempre senza scarafaggi). I bagni (comuni) sono qualcosa da descrivere. Quando ci sono entrato la prima immagine che mi è venuta in mente è il peggior WC della Scozia del film Trainspotting, solo che in questo caso erano alla turca. Incrostati dai tempi di Breshnev di macchie che speri che sia ruggine antica e non altro, avevano un odore talmente forte da far scappare anche i sassi. Le mosche, infatti, svolazzavano beate nella doccia, non lì. Con la doccia di domenica ho raggiunto una settimana di docce fredde (ovviamente calda non c’era, né lì né a casa mia quando son tornato da Mosca). Addirittura l’acqua del rubinetto freddo era più calda di quella che usciva fredda dal rubinetto di quella calda (okay?) e ferrosa da farti cigolare dopo esserti asciugato. Gialla da far spavento, non so perché non bolliva quando abbiam fatto una pasta, tanto che Mantas ha avanzato l’ipotesi che fosse olio…
Nonostante il vento è stato splendido sdraiarsi sulla sabbia a prendere il sole, poi prendere una barchetta e fare un giro della costa bevendo birra e mangiando pesce affumicato. Accusavo ancora la stanchezza russa, che sta passando.
Oggi la prima giornata di tirocinio è iniziata con pace giamaicano come sempre. Mi sono annoiato ma penso che può migliorare e potrebbe rivelarsi interessante. L’approccio dell’azienda è molto aperto verso i designer e comunque verso nuove idee. Come ho sentito spesso dalle esperienze degli amici, in Italia il giovane tirocinante viene preso per un fattorino o per uno zimbello da sfruttare. Qui, come in buona parte dell’Europa del nord, sono le idee che contano, non l’età. Oggi l’appuntamento è stato alle 11:00, domani danno una parvenza di nazismo e ci si vede alle 10:00.
L’ultima volta che mi sono alzato presto è stata per andare al mare.

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