Vilnius Man

mercoledì, maggio 18, 2005

Vanduo

Messaggio sulla porta del palazzo: lunedì e martedì non ci sarà acqua calda. Vabbè, mi organizzo e soffro un po’. Tanto me ne devo stare chiuso in casa a lavorare. Oggi, messaggio sulla porta del palazzo: a causa del rinnovamento dell’impianto idraulico l’acqua calda non ci sarà fino alla mezzanotte di giovedì. Ho letto bene?
Si, ho letto bene. Solo che oggi mi sono dovuto lavare come si deve. Lavarsi come i gatti non porta pulizia socialmente accettabile. Comunque sia, ho scaldato l’acqua col bollitore e con la pentola e con mia grande sorpresa mi sono fatto una specie di doccia completa e socialmente ineccepibile con appena 5 litri d’acqua calda. Doppio shampoo e balsamo compresi. E io che mi ritenevo ecologista solo perché chiudo l’acqua mentre mi spazzolo i denti per non lasciarla scorrere invano. 5 litri d’acqua calda contro i 50 che in media usiamo a testa per una doccia.
Sono tornato indietro nel tempo a quando le comodità erano altre. Adesso che abbiamo acqua calda a volontà cazzeggiamo sotto lo scroscio dilatando il tempo di un’operazione basilare come lavarsi (insaponi, sfreghi, sciacqui). Mi sorge l’impressione che le comodità eccessive (davo per scontata l’acqua calda sinceramente) annebbino la mente e il focus sulle cose che veramente hanno valore. Vivere comodi non fa badare al sodo, ma ci fa sprofondare nel cazzeggio. Non a caso i miracoli economici si sono concentrati dopo due guerre mondiali.