Vilnius Man

mercoledì, aprile 13, 2005

StalinWorld

Che stanchezza. Oggi, dopo una capatina in accademia, dove ho scoperto che ho preso 8/10 nel corso di pittura, io e quattro compagni siamo andati a vederci il celeberrimo Gruto Parkas, un parco dove il magnate locale dei funghi in scatola ha fatto riporre le vecchie statue di regime. Un’esperienza divertente e istruttiva, si nota fino in fondo la retorica di una dittatura che, atea, non ha fatto altro che creare feticci. Ora questi pezzi di storia giacciono umiliati fra gli alberi di un paesino sconosciuto a 130 km a sud della capitale.
Ogni statua riporta una breve descrizione biografica della persona rappresentata e per Lenin, Stalin e Džerdžinsky (il fondatore della Čeka, il futuro KGB) i commenti sono pesanti, ma oggettivi. Se pensiamo che la popolazione lituana è stata letteralmente decimata da esecuzioni sommarie ed estenuanti deportazioni (un mese di viaggio attraverso l’URSS in un treno bestiame, come facevano i nazisti) è chiara la repulsione totale per il vecchio regime e i suoi leader tale ed per questo non fanno lo sconto a nessuno. Interessante, alcune statue riportano tracce di imbrattamenti ripuliti per quanto possibile, un segno dell’odio dei cittadini verso il potere sovietico.
Una curiosità comunistissima che ho potuto ammirare è il distributore pubblico di bicchieri d’acqua. Si vede nella foto che segue. Come funziona: si inserisce una moneta (qualche copeco immagino), si preme il bottone e l’acqua viene fatta cadere nel bicchiere. Ma! Il distributore distribuisce solo acqua, non bicchieri. Il bicchiere è sempre lo stesso per tutti, è assicurato al distributore e dopo aver bevuto va sciacquato premendolo, rovesciato, contro un tasto come quello usato dai baristi per raffreddare il bicchiere. Immaginiamo come apparirà il bicchiere dopo una settimana. Fatto? Adesso immaginiamo il profumo inebriante dopo che ci ha bevuto un ubriacone dalla puzza d’aglio. Bello, no?
Un posto da vedere, devo dire che fare la foto insieme a Stalin mi ha messo un po’ di timore, ma mettere il dito nel naso di Feliks Džerdžinsky è stato un grandissimo sfizio che mi sono finalmente tolto (ha delle caccole di muschio dentro).
Riguardo a Minsk, sono raffreddato mentre Giovanni forse ha addirittura la febbre, ma venerdì mattina saremo lì a fare un po’ di rivoluzione. Forse.


Io e il mio amico Vlad.

Da sinistra: Vlad, Mantas, Feliks, io e Josif.

Il curioso distributore d’acqua. Non era in funzione purtroppo.