Vilnius Man

lunedì, aprile 25, 2005

Thoughts

Proprio un momento fa, mentre cercavo me stesso in bagno, ho trovato dei ricordi. Ho pensato alla mia casa in Italia e ne ho visualizzato le stanze. L’atmosfera generale della casa, con il leggero disordine profondamente umano e mai noioso, il maledetto telefono che non dà tregua. Una catasta di fogli e posta in attesa di smaltimento su una sedia in sala. Le chiavi sul tavolino antico che se tutti le lanciano lì presto si rovinerà tutto. In bagno il poster di un politico paraguaiano dalla faccia corrotta che deve stimolare la diuresi (qui ho messo la foto di Lukashenko e funziona). Lo studio di mia madre col profumo di incenso. La camera di mio fratello con lui che dorme fino a tardi di domenica e io mi annoio. Il giardino che d’inverno era bellissimo così bianco. Mio padre in studio di sera al lavoro seduto al PC con solo un piccolo lumino (come fa?) e tanti libri. Tutto è così come l’ho lasciato, nella mia mente. Camera mia me la immagino immersa nella polvere e sigillata come la porta del Giubileo a Roma. Di certo non è così, anzi, spero che qualcuno la usi. Insomma, oggi sono un po’ scazzato, per il corso di graphic design ho portato due schizzi ridicoli, vacui e pure un po’ sbagliati e la cosa mi è dispiaciuta. Tutti avevano un malloppone di cose da mostrare e io me ne vengo con tre cagate e il PC con una grafica ridicola e semplice e sembrava pure che volessi fare il figo a portare il portatile (ma era solo per non andare a stampare apposta). So bene che non devo preoccuparmi, che sono in erasmus e la vita accademica per me è fin troppo semplice, ma si tratta di orgoglio personale. Va bene fare poco e vedere molto, ma non sono un idiota e voglio che le mie idee –secondo i miei colleghi buone in quanto libere dai vincoli accademici- vengano messe in pratica in modo corretto. Altrimenti un’idea senza azione non vale nulla. Per il corso di urban design, invece, le mie idee valgono abbastanza e mi do anche da fare per metterle in pratica bene e il professore è soddisfatto, sembra. Mentre graphic proprio non mi piace anche perché mi sembra di non saper fare nulla. A Milano lavoriamo sempre in gruppo e ci si organizza. C’è chi sa fare i rendering, chi gli schizzi, chi il modello. Qui invece sono solo e devo districarmi in ogni ambito, il tempo è poco, di sera tiro tardi e mi è difficile trovare la voglia di applicarmi. E’ equilibrio. Se la vita è molto festaiola le energie si concentrano lì e l’ambito professionale ne risente. Se facessi di più il monaco otterrei risultati superbi all’accademia, ma credo di aver già deciso che i risultati li voglio trovare nella dimensione personale, sociale, culturale. Fare poco e vedere molto e applicare il ‘visto e vissuto’ quando torno anche nel lavoro/studio. Sto imparando cose nuove comunque, anche se l’aula non è sempre quella universitaria.
Giovedì arriva mio fratello Alan accompagnato dal nostro amico comune Niki. Sto pensando a cosa farli fare, ma credo che opterò per la terapia lituana d’urto full immersion, se non saranno troppo stanchi per viaggio. Non rivelo ancora i particolari, ma farò foto.
Oltre a farmi molto piacere rivedere mio fratello dopo quasi due mesi, è l’occasione buona per avere un po’ di pressione e produrre il più possibile per l’accademia in modo da fare il più possibile insieme e godersi i giorni senza preoccupazioni di consegne o altri fastidi. In più martedì prossimo arriva Christian. Non vedo l’ora di vederli tutti!
Per riassumere, comunque, non sono triste. E’ un po’ di (sana) preoccupazione, con l’aggiunta di ripiglio da ieri sera, poco sonno, grattacapo su come procedere e dove cercare la soluzione al progetto e scoprire che domani alle 13:00 devo aver pronto un modello (cristo).
Scrivere adesso poi mi sta rilassando, in sottofondo ho messo il CD ucraino dei Betnizza che cantano l’inno sovietico con la voce di Bob Marley (geniale). Fuori fa meno freddo dopo la spruzzata di neve (!) che ha fatto due giorni fa. Settimana prossima forse avremo addirittura +25°C, spero! In casa c’è disordine, ma è il periodo svogliato, è la primavera, è il cambiamento che necessita il suo tempo.
Se piove, il terreno si bagna, ma so che il sole sta uscendo e presto asciugherà ogni pozzanghera.
Stare troppo bene fa un po’ paura.

3 Comments:

  • Purtroppo mi ritrovo nella stessa situazione. Il carico di lavoro col secondo trimestre è aumentato vertiginosamente, e io non sono assolutamente abituato a progetti e consegne in corso d'opera.
    Il mio dilemma è, come tu dici, trovare il giusto equilibrio tra la scuola universitaria e la scuola vita, per non pentirmi al mio ritorno di nulla.
    Ma dopotutto, come dice il buon vecchio Thom Yorke, "the best you can is good enough".

    By Blogger Uppsomatosis, at 25 aprile, 2005 21:06  

  • Quando dicevi di cercarti in bagno, informavi il mondo intero che ti stavi facendo una pippa?

    By Blogger Uppsomatosis, at 28 aprile, 2005 20:49  

  • ci sono vari modi per cercare se stessi. il fatto che come primo tu metta le pippe non ti fa onore.

    By Blogger Jan, at 29 aprile, 2005 10:58  

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