Vilnius Man

sabato, marzo 12, 2005

Nighthawks

Ho conosciuto un gruppo di Italiani, che avevo originariamente visto al Brodveijus nel corso del mio primo soggiorno qui. Li ho conosciuti meglio: Gianni, stagista de Roma, Ernesto (abruzzese) fa affari non ho capito come ma ha a che fare con le icone antiche e Mirco, veneto, sta cercando contatti per aprire un’attività. Siamo andati al Brodveijus di nuovo. Prima mi hanno invitato da loro, in centro centrissimo. Ho portato una bottiglia di vodka CCCP (che poi visto che è cirillico si legge SSSR) che avevo in casa da assaggiare. Ridi ridi, assaggia assaggia, alla fine la bottiglia l’abbiamo finita Mirco e io, era una bottiglia costosa, nulla di commercialissimo (nome "ostalgico" a parte) ma andava giù come l’acqua nonostante i suoi gradi (militari). Ci muoviamo verso IL locale. In realtà questo locale non è visto troppo bene dai Lituani (maschi), perché lo frequentano specialmente stranieri. Un po’ come la serata internazionale all’Old Fashion, solo che costa un quinto ed è pieno ogni sera. Qui, però, sono le ragazze locali a riempirlo (non i ragazzi Italiani come a Milano) con un’apertura e curiosità notevoli. Puoi ballare con chi vuoi, senza troppi fastidi né orbite intorno alla ragazza prescelta. Ballarci, però, non implica doverci per forza fare qualcosa di non calvinista. Si può ballare per il semplice gusto di ballare, in modo da non dover guardare tutta la sera il tuo compagno di uscita. Forse è questa apertura e curiosità verso lo straniero a nutrire il vergognoso cliché sulle ragazze dell’est europeo. Qui non è più facile fare quello (vedi post), solo che l’ottusità di certe persone porta a pensare che non trovar nulla di male a ballare con un uomo significhi avere le gambe aperte. Non è così.
Chi incontro nel locale? Un amico dei miei compagni di ventura, che poi è un amico di un tizio che ho conosciuto in aereo tornando in Italia, Italiano, è manager di un altro Italiano venuto qui anni fa a fare il cantante, con tanto di canzone al primo posto nella Top Ten lituana. Mi offre uno Zalgiris. Gli altri si rifiutano, mi chiedo perché. Piero (il manager) mi strizza un occhio e ordina anche un bicchiere di succo di frutta, "per mandare giù". Penso al rum e pera, in quanto non conosco questo liquore servito in chupiti… si beh chupiti da coma etilico se è forte come il rum. "Buttalo giù senza pensare! I sveikata!"
Sputo fuoco per un paio di secondi, poi il succo mi calma la tempesta orale. Ho appena bevuto un liquore fatto di erbe, dal sapore fortemente aromatico e dalla tranquilla gradazione alcolica di 70°. Mi dicono 80°, ma non so se adesso sarei qui, anche se non so se poi faccia tanta differenza.
Ballare, pieno di portoghesi, non di caratteristica ma di nazionalità, riconosco una che mi sorride sempre ma ho il forte sentore che si tratti di una a pagamento. Mi diverto per i cazzi miei lo stesso. Altro Zalgiris per parificare i conti con Piero (una delle cose più costose, 18 Lita a shottino).
Serata bella, locale pieno, e mi chiedo cosa sarà stasera visto che domani è il giorno di festa nazionale.