Vilnius Man

domenica, marzo 13, 2005

Policija

Ieri sera ho inaugurato la casa. Ci organizziamo molto bene e per le nove cominciano a venire i primi. Ora, penso che questa casa sia di 30-40 metri quadri, ma ieri eravamo sicuramente in 20-25. Ognuno ha portato qualcosa da bere, io ho fatto una mega pizza (che esperienza impastare 2kg di farina a mani nude) e la festa ci ha messo poco a decollare, forse anche grazie al rapporto uomo-donna una volta tanto giusto, ma soprattutto perché abbiamo veramente fatto tremare il palazzo. Cazzeggia pazzeggia finisce da bere, il che non è preoccupante in quanto la festa così finisce, ma perché c’era davvero tanto da bere. Non tengo sotto mano l’orologio, ma è tardi, troppo tardi. Una delle invitate viene da me preoccupata e mi dice che c’è un signore fuori dalla porta che vuole parlare con me. Bene, giusto in tempo: l’alcol è finito, la playlist è agli sgoccioli ed è ora di uscire: quel gran comunicatore (uno stronzo) del mio vicino ha chiamato la polizia. Ecco chi mi ha fatto vedere che ore fossero… le 2!
Stamattina, troppo presto, qualcuno suona alla porta. Excursus: qui suonano al campanello in modo fastidiosissimo. In Italia: drin. In Lituania: drin drin driiiiiin drin drin drin drin. Driiiiiiiiiin. Driin drin drin drin.
ECCHECCAZZO ARRIVO! Stavo dormendo da 4 ore quando quel rompipalle finto giovane mi sveglia per farmi la predica sul fatto che il palazzo non è mio. Mi dice:"How was your morning?" E io lo guardo col fastidio negli occhi:"BAD!" come a dirgli, grazie a te. Poi mi calmo e gioco al buon vicino, mi scuso e dico che non si ripeterà più, il che l’ha un po’ spiazzato. Però poteva venire da me e chiedermi di abbassare, perché chiamare subito la polizia? Vabbè gli agenti non hanno nemmeno preso i miei dati, mi hanno solo chiesto di spegnere, cosa che poteva fare il mio vicino stesso senza scomodare degli intermediari.
Richiudo la porta incazzandomi un po’ e colgo l’occasione per fare una perlustrazione della casa. Mi torna in mente Paura e Delirio a Las Vegas, quando Raoul si sveglia nella sua camera d’albergo e si rende conto che ha un vuoto di qualche giorno, ma sono gli oggetti a conservarne la memoria.
Mi guardo in giro, mi torna in mente quando uno dei romani ha fatto il rigurgitino sulla mia moquette, sul pavimento del bagno e nella vasca. Che poi ho pulito. E’ tutto documentato da foto e video, mi ricordo.
Ci sono bottiglie di superalcolici incollate sui tavoli, cerchi di liquido rappreso su ogni superficie piana della casa, arachidi e patatine ovunque. Non posso spostare la poltrona con le ruote senza alzarla altrimenti produco briciole. La busta dei bicchierini da shottino è vuota. E’ preoccupante, 20 persone che si fanno almeno 100 shot, contando che i bicchieri vengono riusati e che alcuni non hanno fatto degli i sveikata ma hanno bevuto solo birra e vino.
Sorrido, mi toccherà pulire ma l’avevo già messo in conto. In fin dei conti ieri sera ha avuto luogo il mio debutto in società (che brutta gente che siamo) e pulire è un modo per accettare La Paura.

2 Comments:

  • bene bene... qaundo verrò a trovarti la mia festa di benvenuto dovrà essere così allora..

    By Anonymous Anonimo, at 13 marzo, 2005 16:11  

  • Bello questo blog, sto per venire in Lituania a trovare degli amici ma non immaginavo la vita fosse cosi divertente li! Ti leggero' piu spesso! Gabriele

    By Anonymous Anonimo, at 14 marzo, 2005 14:09  

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